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5G: a che punto siamo?

Da circa un anno si parla molto di 5G, le reti mobili di nuova generazione che dovranno sostituire gradualmente l’attuale 4G, offrendo connessioni a Internet più veloci e minori tempi di attesa, non solo per la navigazione tramite smartphone e tablet.

Cosa porterà l’ingresso del 5G?

• Una velocità di trasmissione dei dati nettamente superiore: tempi di latenza dell’ordine del millisecondo come quelli promessi dal 5G abilitano tutta una serie di utilizzi come quelli della realtà̀ aumentata o di quella virtuale.
• Tempi di reazione praticamente immediati,
• L’introduzione dell’«Internet delle cose» (o «Internet of Things») e delle Smart City: una delle applicazioni più̀ strategiche sarà quella di gestire l’enorme fabbisogno energetico, eliminare o quantomeno ridurre il traffico, aumentare la sicurezza per le strade e nelle nostre abitazioni e gestire il crescente fabbisogno di comunicazioni.
Il 5G non rappresenterà una semplice evoluzione del 4G ma porterà una rivoluzione a 360 gradi.

Con le reti 5G gli utenti potranno contare sempre su di un’altissima banda a disposizione con una bassissima latenza e saranno quindi tantissime le nuove esperienze che potranno sperimentare.
Ma la vera rivoluzione riguarderà il mondo industriale. Il 5G non sarò destinato al mondo della telefonia cellulare, o meglio non prevalentemente. I settori di applicazioni della tecnologia 5G infatti sono diversi: dalla manifattura all’agricoltura fino alle utilities, ai trasporti o ai servizi finanziari.

Una capacità di banda così ampia sarà essenziale per lanciare e sfruttare, anche a livello di PMI e con costi ridotti, soluzioni di automazione in tempo reale e a controllo remoto, servizi video in alta risoluzione, piattaforme di monitoraggio di produzione e tracking, gestione dei veicoli connessi, controllo della sicurezza negli ambienti di lavoro, sorveglianza, robotica avanzata, interventi in realtà aumentata, magari in remoto.

Quando arriverà il 5G in Italia?

Nel 2017 il ministero dello Sviluppo economico (MISE) ha avviato una procedura per affidare tre aree in cui sperimentare il 5G in Italia: Milano con la sua città metropolitana (61 comuni), Prato e L’Aquila, Bari e Matera. 
Nell’estate del 2018 è stata avviata l’asta delle frequenze, per assegnare le licenze agli operatori mobili.
Anche se il 2019 sarà il debutto del 5G in qualche forma (per esempio fixed wireless access) in Italia, ci vorrà il 2020 per l’attivazione consistente nelle prime città italiane e il 2022 per una diffusione più capillare.

In questa prima fase le tecnologie 3, 4 e 5G saranno utilizzate parallelamente, come aveva già spiegato tempo fa l’Ufficio federale delle comunicazioni.
Per qualche anno la gran parte delle comunicazioni «classiche» si svolgeranno ancora sulle reti 3 e 4G.
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